Propulsione Umana - Human Powered Vehicles Italia

Campionati Mondiali WHPVA 10-12/6/11 Autodromo di Monza

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L'Italia ospiterà il Campionato del mondo WHPVA
per la prima volta nella storia di questa disciplina

ONLINE NOW!


Si svolgeranno a Monza, dal 10 al 12 giugno prossimi i Campionati Mondiali per Veicoli a Propulsione Umana.

Un successo e un riconoscimento all'impegno e alla passione che i Soci di Propulsione Umana - Human Powered Vehicles Italia - hanno profuso nell'associazione per mesi ed anni anche prima della sua fondazione, quasi 2 anni fa.

L'evento sarà ospitato all'interno del Festival dello Sport che l'Unione delle Società Sportive Monzesi organizza nello storico autodromo da ben 35 anni e che vanta oltre 30.000 visitatori per l'edizione 2010.

Sono previsti circa 200 partecipanti provenienti da tutto il mondo,  con forte prevalenza Europea.

Nell'attesa di presentare un programma dettagliato delle attività, anche non strettamente agonistiche, ecco l'elenco delle gare previste e delle categorie:

  • 200 m lanciati (rincorsa minima in rettilineo 1 km)
  • 1 ora
  • 100 km
  • 50 m sprint da fermo (drag race)
  • 1 km da fermo
  • cronometro su giro lanciato

L'evento sarà organizzato con il patrocinio del Politecnico di Torino, ateneo già attivo nel settore con un Team Studentesco che non mancherà di essere in pista per l'occasione.

Il sito web dedicato all'evento è in fase di allestimento e sarà disponibile online a partire da lunedì 21 febbraio (incrociamo le dita) con maggiori dettagli su programma, iscrizioni, regolamenti, ospitalità, etc.


L'organizzazione dei Mondiali WHPVA è un occasione storica dal punto di vista sportivo, tecnico, tecnologico e per molti versi anche sociale.

Ecco perché.

  • Il concetto di “Mobilità urbana Sostenibile” è ormai consolidato nelle agende di varie Commissioni Europee: Trasporti, Ambiente, Salute, fino a quelle  di comuni con qualche migliaio di residenti.
  • La bicicletta è un cardine ormai 'conclamato' per riconsiderare la mobilità urbana e diminuire drasticamente l'uso dell'auto privata
  • Oltre la metà degli spostamenti urbani avvengono su tratte di 3-5 km,  un'altro 25%  circa su tratte di 6-12 km, distanze gestibilissime in bicicletta, specie se in pianura.
  • Numerose amministrazioni pubbliche in Europa stanno compiendo notevoli sforzi per promuovere l'uso privato della bicicletta: Bike Sharing, Corsie Ciclabili, Limiti di velocità a 30 Kmh per le auto, incentivi per chi va al lavoro pedalando.

Il concetto stesso di velocipede deve liberarsi degli aspetti puramente agonistico-atletici, che hanno dettato la 'forma' della bici nelle gare (regole UCI in essere dal 1934 ) e come conseguenza anche nell'uso quotidiano nonostante le differenti esigenze che si manifestano nei due amibiti. Se è vero che la bicicletta è un mezzo che ha per 'motore' il proprio passeggero e che siamo tutti fisiologicamente diversi e con diverse esigenze, è ragionevole pensare che la bicicletta, per essere veramente fruibile, dovrà diventare un oggetto 'su misura', come un vestito o le scarpe. E questo processo non può limitarsi alla determinazione delle misure del classico telaio “a diamante”, ma deve potersi esprimere nella massima libertà progettuale e realizzativa se l'obiettivo ultimo è il veicolo ottimale per ciascuno.

Andare al lavoro, fare la spesa, un viaggio o una scampagnata, una randonnée o una gara, o anche consegnare merce o portare a spasso i turisti, portarsi la bici in autobus o in metropolitana. Per ogni persona ed utilizzo c'è una bici più adatta di altre: reclinata, carenata, tradizionale, pieghevole o ibrida. A Monza magari non le vedremo tutte, ma potremo certamente gustarne una grande varietà.

I Campionati Mondiali rappresentano una festa, prima di tutto, un'occasione di incontro e convivialità in un contesto dove l'agonismo non prevale mai sul divertimento e sulla curiosità per le fantasiose soluzioni tecniche presentate da appassionati, ingegneri, amatori. Una ventata di innovazione per il mondo dei pedali: innovazione che conta, innovazione che serve.

Parafrasando Mike Burrows, presenza affezionata dei Mondiali e visionario progettista, vedremo del

“ciclismo, ma non come lo si conosce”.

 

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